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**Il Cronovisore di Padre Ernetti**
LA STORIA di PADRE ERNETTI , UNO SCIENZIATO sacerdote CHE INSIEME AD ALTRI 10 SCIENZIATI SCOPRI LA MACCHINA DEL TEMPO PER VOLONTA DIVINA DALLE QUALI SI PRELEVARONO QUESTE IMMAGINI CHE VEDETE .TUTTO QUESTO SUCCESSE FINCHE IL VATICANO NON GLI L'HA SEQUESTRO', PER PAURA CHE SI VEDESSERO I LORO GUAI . GUAI SERI CHE COMPIONO E COMBINAVANO IN GIRO, DA MILLENNI...
LA MACCHINA RIPRENDEVA IMMAGINI ,COME FOTOGRAFIE VERE , NEL TEMPO ,E RIPETENDO ANCHE LE VOCI .
ORA IL CRONOVISORE è SOTTO LE SEGRETE VATICANE O IN SUPERFICE ,CUSTODITA E BEN NASCOSTA AGLI OCCHI DI TUTTI, MENO CHE DEI LORO ...LA VEDONO SOLO LORO ,I VATICANISTI ,CIO', CHE VOGLIONO VEDERE DEGLI ALTRI ...I FURBI !! I FESSI INVECE SIAMO NOI CHE NON LO SAPPIAMO CHE ESSI POSSONO VEDERE E SAPERE COSE DI NOI ANCHE A DISTANZA DI POCHI GIORNI.!!! PADRE ERNETTI CI HA SOFFERTO MOLTO . INFONDO PERO' E' STATO UN DEBOLE UOMO INCAPACE DI DIRE LA VERITA A TUTTA L'UMANITA',SAPENDO BENE POI COME LE COSE SAREBBERO FINITE ,VISTO CHE LUI STESSO HA INSEGNATO AI VATICANISTI AD USARE TALE MACCHINA .
Padre Ernetti è un umile e schivo monaco benedettino morto nel 1994, che però balza improvvisamente agli albori della cronaca grazie a due interviste rilasciate a dei quotidiani di tiratura nazionale. La prima, sul numero 18 di “La Domenica del Corriere” del 2 Maggio 1972 e l'altra sul numero 17 del “Giornale dei misteri” sempre nel 1972.
In tali interviste Padre Pellegrino Ernetti, conosciutissimo esorcista, musicologo di fama internazionale e scienziato, vissuto nel monastero dell'isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, annuncia al mondo di avere realizzato una macchina che era capace di guardare indietro nel tempo, e che fu battezzata successivamente col nome di “CRONOVISORE”. A suo dire è stata da lui progettata agli inizi degli anni cinquanta, unitamente a 12 scienziati, tra cui cita Enrico Fermi ed un suo noto discepolo (di cui non dice volutamente il nome), lo scienziato tedesco Wernher Von Braun (già inventore delle V2 e direttore della NASA), un Premio Nobel giapponese e uno scienziato portoghese di nome De Matos ( anche se dalle nostre fonti sia Fermi che Von Braun abbiano avuto solo un ruolo di “consulenza” ).
Per quanto incredibili fossero le affermazioni di Padre Ernetti, questi non era una persona qualunque, bensì uno dei più stretti collaboratori di Padre Gemelli, il fondatore dell’Università Cattolica del “Sacro Cuore” di Milano. Comunque una persona modesta, che non aveva alcun interesse a portare l’attenzione su se stessa. Inoltre, come spiegherò più avanti, il monaco portò delle prove concrete a sostegno delle sue affermazioni. Nell'intervista a “La Domenica del Corriere“ Ernetti affermò ad esempio: «L'intera elaborazione si basa su un principio di fisica accettato da tutti, secondo il quale le onde sonore e visive, una volta emesse, non si distruggono ma si trasformano e restano eterne e onnipresenti, quindi possono essere ricostruite come ogni energia, in quanto esse stesse energia». Il principio fisico che sovrintenderebbe al funzionamento di questa macchina si può riassumere nella teoria secondo cui ogni essere vivente lascerebbe dietro di sé, nel tempo, una traccia costituita da una forma di energia. Tali tracce, in forma di energia visiva e sonora, non subirebbero col tempo una cancellazione definitiva, bensì una semplice attenuazione, rimanendo "impresse" nell'ambiente nel quale si manifestarono, confinate in una particolare "sfera astrale", dalla quale sarebbe possibile in ogni tempo recuperarle.
In altra versione possiamo meglio specificare la cosa in questi termini pù adattabili alla nuova Energia ....Queste teorie condusserò il sacerdote a riflettere sugli Archivi Akashici della tradizione esoterica, secondo cui tutti gli eventi del mondo venivano registrati in una sorta di pellicola che circonda il mondo (Akasha è una parola sanscrita, il cui significato è Etere). In base a questa teoria, se si trovasse il modo di accedere a questi archivi, tutte le conoscenze sul passato sarebberò a portata di mano. Di ciò era convinto anche Jung, ritenendo che gli esseri umani, mediante il loro inconscio, potevano attingere a questi archivi.
Le ricerche di Padre Ernetti (a sinistra nella foto), lo portarono a ritenere che questi archivi fossero costituiti da onde, che potevano essere captate avendo gli strumenti adatti.
Attorno alla Terra esisterebbe, quindi, una sorta di fascia di energia in cui si accumulano tutte le informazioni emesse dal pianeta Terra ed i suoi abitanti. Informazioni accessibili per chi riesce a “sintonizzarsi” sulla stessa lunghezza d'onda. Per questo il Cronovisore poteva captare certi avvenimenti solo una volta ogni 24 ore, solo quando, sfruttando la rotazione terrestre, si trovava a transitare sulla verticale di dove si era svolto il fatto che si voleva studiare. Una teoria che richiama fortemente e stranamente le ricerche di Jung sulla “mente universale”, una specie di serbatoio di tutti i pensieri dell'umanità ( presente e passata ) a cui tutti noi possiamo attingere durante il sonno.
Il Cronovisore, secondo la descrizione dell'autore, consisteva di tre distinti componenti:
1 - una serie di trasduttori ed antenne, in una lega di tre misteriosi metalli (non specificati), che garantiva la rivelazione di tutte le lunghezze d'onda del suono e della radiazione elettromagnetica;
2 - un modulo in grado di auto-orientarsi sotto la guida delle onde sonore ed elettromagnetiche captate;
3 - una serie assai complessa di dispositivi deputati alla registrazione delle immagini e dei suoni, del loro filtraggio e chiarificazione, al fine di selezionare solo quello dell'elemento ricercato.
Padre Ernetti rivelò inoltre alcuni viaggi temporali che avrebbe compiuto con il dispositivo. Raccontò di aver voluto «[...] per prima cosa verificare che quello che vedevamo fosse autentico. Così iniziammo con una scena abbastanza recente, della quale avevamo buoni documenti visivi e sonori. Regolammo l'apparecchio su Mussolini che pronunciava uno dei suoi discorsi.»
Presa dimestichezza con il dispositivo: «[...] risalimmo nel tempo, captando Napoleone. Se ho ben compreso quello che diceva, era il discorso con il quale annunciava l'abolizione della Serenissima Repubblica di Venezia per proclamare una Repubblica Italiana.»
«Successivamente andammo nell'antichità romana. Una scena del mercato ortofrutticolo di Traiano, un discorso di Cicerone, uno dei più celebri, la prima Catilinaria. Abbiamo visto e ascoltato il famoso: "Quousque tandem Catilina"». Assistere alla foga declamatoria di Cicerone di fronte al Senato romano, nel 63 a.C., deve essere stata un'esperienza davvero emozionante. Ecco infatti come padre Ernetti la commentava: «I suoi gesti, la sua intonazione... com'erano potenti. E che fantastica oratoria! »
Ernetti sosteneva inoltre di aver assistito, attraverso il cronovisore, nel 169 a.C., ad una rappresentazione del Tieste, una tragedia del poeta latino Ennio, che si riteneva definitivamente perduta ma da lui prontamente trascritta proprio in quell'occasione.
da faceboo Eternità Divina